Il pane, l’acqua, la pasta, le erbe, la carne e poi la fame l’abbondanza, il magro e il grasso, il mangiare, l’immaginario, le nostalgie, le utopie alimentari dei popoli mediterranei sono i protagonisti di questa ricerca di Vito Teti. L’opera – una sorta di breviario alimentare – analizza gli scambi tra riti, pratiche e rappresentazioni simboliche, e traccia un’interpretazione dell’alimentazione mediterranea come espressione di una civiltà fondata sul senso dell’ospitalità, della sacralità del cibo, del “mangiare insieme”. Le culture alimentari del Mediterraneo vengono dunque proposte sia nella loro distanza dalla retorica della “dieta mediterranea”, sia come alternativa all’ideologia del fast food, della solitudine, della “gastro-anomia”. Il volume ripercorre le trasformazioni che, attraverso un’ininterrotta ricerca di equilibri, hanno reso le cucine mediterranee luogo di mescolanze e di trionfo di odori, sapori, colori, che raccontano una più generale e affascinante storia di incontri delle popolazioni del Mediterraneo.