Nella giornata in cui la Presidenza della Repubblica celebra la festa dell’educazione alimentare nelle scuole, in seguito ad un accordo tra il Ministero dell’Istruzione e Coldiretti, il progetto vuole essere un percorso didattico sui valori della sana alimentazione, della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. In questa occasione la redazione di zoneblu vuole ricordare un viaggio bellissimo fatto con le scuole in collaborazione con la condotta Slow Food del Cilento su un presidio di grande valore alimentare e artigianale quale il fusillo di Felitto.
è Il fusillo di Felitto è un prodotto tradizionale, pregiato e particolarmente apprezzato in Cilento, lavorato artigianalmente con sapienza dalle signore che ancora tradizionalmente utilizzano il ferro quadrettato per dare la forma a questa particolare pasta.
Esso rappresenta un segno caratterizzante di un mondo rurale che in questa giornata intendiamo mettere al centro del nostro focus: educare all’alimentazione. Prodotti a km 0: uova fresche, farine con grani autoctoni, artigianalità in sintesi un’ agricoltura compatibile e caratterizzante del territorio A tal proposito va segnalato il film documentario dal titolo “Il segno del fusillo” un’opera del 2006 realizzata dal regista sardo Antonello Carboni con il sostegno della comunità montana della Valle del Calore e la produzione esecutiva di Medfest Onlus. l’opera è stata digitalizzata da ACM- Archivio delle Culture Mediterrane di Medfest Onlus .Il film è un percorso nella produzione di questo elemento, il fusillo, che caratterizza il presidio alimentare di questo territorio incantevole che è Felitto (Sa) meta naturalistica del Parco Nazionale del Cilento. Il documentario ricerca la sapienza artigiana del pastore che realizza il ferro per la pasta, la farina impiegata, l’ultimo mulino locale per poi passare alle signore che trasmettono il pregio della manualità alle future generazioni nel segno del fusillo che caratterizza un territorio e il suo stile di vita. Quest’opera è stata proiettata alla presenza di studenti e le protagoniste del documentario sono state impegnate in un laboratorio che ha consentito a tanti ragazzi e al pubblico presente di provare l’emozione della manualità dell’arte della pasta sotto la guida esperta delle maestre artigiane.