Breve storia della decrescita
Serge Latouche, Bollati Boringhieri,2021
Nella società della produttività illimitata non aumentano solo le disuguaglianze, anche la felicità promessa ai «vincenti» si rivela un’illusione. All’aumento dei consumi corrisponde il degrado della qualità della vita (l’acqua, l’aria, l’ambiente), il ricorso sempre maggiore a strategie di compensazione (medicine per lo stress e altre patologie, i viaggi, lo svago), l’aumento dei prezzi di beni essenziali ogni giorno più scarsi (acqua, energia, spazi verdi).
La soluzione per Latouche è la decrescita. Che significa rompere con la società della crescita, con l’economia capitalistica, con il produttivismo e con l’occidentalizzazione del mondo. Ma anche recupero di quanto in questi anni è andato perduto: un senso del sacro che restituisca legittimità alla dimensione spirituale dell’uomo, in forme anche completamente laiche.
La decrescita come arte di vivere. Un’arte sobria e dalle forme variegate, di volta in volta da inventare e da costruire, un’arte, soprattutto, volta a vivere bene: in accordo con se stessi e con il mondo.
nella foto Maria Grazia Caso responsabile editoriale di zoneblu.net e Serge Latouche*
*Serge Latouche è un economista e filosofo francese. È uno degli animatori della Revue du MAUSS, presidente dell’associazione «La ligne d’horizon», nonché professore emerito di Scienze economiche all’Università di Parigi XI e all’Institut d’études du develop èconomique et social di Parigi