La redazione di zone blu .net in occasione della giornata dedicata al culto dei morti riprende un intereessante scritto dell’ antropologo prof. Vito Teti sul tema dell culto dei defunti e la “festa” di Halloween
“(Le centinaia di morti a Seul per la festa di Halloween lasciano sgomenti e fanno pensare a forme di “neofolklore” che non si allontana dalla “violenza”. Il mondo, la vita, i luoghi sono “violenti”. Propongo un mio vecchio testo su Halloween e il culto dei defunti, pubblicato su “Il corriere della Calabria” e riptoposto da “Orsomarsoblues” che ringrazio.
A un clima di invenzione e neofolkorizzazione della morte possiamo riportare la recente diffusione di Halloween, che riprende festività di altre tradizioni culturali e che reinventa e riusa, in maniera edulcorata e accattivante, usanze delle nostre culture tradizionali (il mascheramento rituale, la questue di cibi durante le feste agrarie e riti di passaggio, l’offerta di alimenti in memoria o in suffragio dei defunti) che erano elementi costitutivi di dinamiche morte-vita-rinascita, e che vedeva i viventi impegnati in celebrazioni e commemorazioni a cui partecipavano i defunti, che tornavano tra i viventi per la una loro insopprimibile nostalgia della vita, ma anche per prendere parte alla riorganizzazione e rifondazione dello spazio domestico, comunitario, sociale dei familiari rimasti. Nella festa di Halloween (di cui dovremmo cogliere anche aspetti ludici, di socialità, di aggregazione in paesi spesso in abbandono) vengono assemblati e riusati materiali e usanze che arrivano dall’antichità e da varie parti del mondo, ma anche tradizioni ancora in uso in paesi calabresi. (Vito Teti).