Il ricordo è quello della sveglia all’alba e il movimento in casa di Donna Rosa. Il vociare quasi silenzioso delle donne della comunità, una famiglia allargata dove il momento del pane era un rito.
Nel Cilento fare il pane in casa era in alcuni casi un momento aggregativo. Le donne si scambiavano il criscito, lievito naturale con cui si faceva il pane che simboleggiava il dono come momento di auspicio propiziatorio per la comunità.
L’ impasto era fatto con farina di grani antichi ad es.la carusedda a cui si aggiungeva l’acqua di sole che non era altro che acqua di fonte riscaldata al sole. Un lavoro scrupoloso svolto con una gestualità arcaica tramandata nel tempo dai custodi di saggezza. E ancora l’odore di rosole che si diffondeva dal forno nella casa di Donna Rosa mentre le campane scandivano il ritmo del tempo, e il forno era pronto per accogliere il pane , il viccio e la pizza di forma schiacciata e leggermente allungata preparata con pasta del pane per allietare il convivio. Quella pizza realizzata con l” impasto del pane e con acqua di sole oggi è conosciuta come la pizza cilentana.
Per testare il forno si cuoceva il viccio e poi si informava il pane e per ultimo la pizza che veniva condita con sugo fatto con i pomodori con le bucce e che veniva cotto nella pentola di terracotta sul fuoco del camino per lungo tempo fino a raggiungere un colore rosso matto, era un sugo ristretto che aveva un gusto unico reso così dalla cotturae lenta nella pentola di terracotta a cui di aggiungeva un sapore di affumicato dato dalla fiamma del camino.
Poi la pizza con la pala di legno veniva posta sul tavolo dove veniva completata con una pioggia di formaggio di capra naturalmente le materie prime tutto a km 0. E’ lo stile meridiano alla base dell’alimentazione che fa la storia del Cilento. Il convivio chiudeva una giornata di un lungo lavoro iniziato ai primi albori dove quella fanciulla curiosa era già desta e sbirciava in religioso silenzio raccogliendo le sue emozioni nel taccuino della memoria per poter custodire questo prezioso ricordo.
alcune foto sono fornite da APS Trentinara.